mercoledì 10 luglio 2013



              L'ARTE DEL FUMETTO SECONDO ANDREA MAZZOTTA

Premessa: Il 28 giugno è stato intervistato Andre Mazzotta, noto consulente editoriale, e di questa intervista alternata da dichiarazioni di Andrea e riepiloghi biografici e generali.

Ammirazione per Frank Espinosa ed i primi contatti con lui 

Colleziona tavole originali realizzate a mano da Frank Espinosa ed ha scritto l’introduzione di un fumetto chiamato Rokito, realizzandolo in inglese e mostrandolo all’artista americano, una volta pubblicato nel proprio blog con lo scopo di ottenere una sua traduzione. Espinosa ne rimase molto colpito e ricambiò così l’ammirazione di Andrea. 


Una svolta determinante, una passione ed una comunicazione “primordiale”

Iniziando da semplice ed appassionato lettore di fumetti, andò all’Università di Perugia dove finì per collaborare con la Biblioteca del Fumetto di Perugia detta anche Biblioteca delle Nuvole, diventando persino direttore per circa cinque – sei anni.
Si mise in contatto con vari operatori del settore, operando così in diverse mostre finchè un esperto non notò le sue abilità e lo nominò Responsabile di una prestigiosa casa editrice, la RW, realizzandole un vasto catalogo.
Ciò segna una determinante svolta dopo il suo lavoro svolto presso le precedenti strutture editoriali tra cui NPE. Egli afferma: “Questo è il lavoro più bello del mondo, io mi diverto in un modo incredibile. Mi piace fare questo lavoro, adoro i fumetti. Li considero un’importante forma di comunicazione primordiale”.


Quando è nato il fumetto? E cosa si intende per “comunicazione primordiale”?

“Nonostante si sia generato un forte dibattito sulle origini del fumetto, posso affermare con certezza che queste origini risalgono ai cosiddetti proto – fumetti, ovvero alle pitture rupestri sulle caverne risalenti alla Preistoria. Queste rappresentano la prima forma di comunicazione grafica e linguistica, per le sue immagini e per il loro significato, entrambe funzionali al linguaggio verbale. Quindi, grazie a questo tipo di linguaggio, una volta conosciuto, possiamo conoscere l’uomo, poiché tale codice accompagna l’uomo fin dalla sua nascita. Ecco perché viene definita comunicazione primordiale”.


Il proseguimento della storia del fumetto a livello mondiale

Andrea continua con la sua tesi finora sostenuta, parlando della storia dei fumetti e delle riviste, che nacquero e si diffusero soprattutto nell’America della fine dell’Ottocento fino ad arrivare persino agli inizi del Novecento e così via fino ai giorni nostri. Dopo aver citato diversi autori ed aver menzionato lo storico scontro tra due importanti fondatori del giornalismo, Pulitzer e Hearst, arriva a parlare dei principali fumetti pubblicati in Italia come Dylan Dog, Tex e Diabolik.
“Il fumetto” – prosegue Andrea – “in chiave di lettura è uno strumento fortemente importante perpetrato nella cultura popolare, che, non solo in passato ma anche adesso, la influenza e ne rimane influenzato”.  


Dylan Dog: Un fumetto riflessivo. Perché Andrea gli dà particolare importanza?

“Dylan Dog è uscito nel 1986 mentre circolavano le prime riviste che avevano una funzione o una comunicazione autoriale, cioè rivolta ad un pubblico di una fascia età ben precisa dai diciannove anni in su, contenenti messaggi piuttosto semplici. In pratica si rivelavano essere fumetti d’intrattenimento, d’avventura.
Dylan Dog invece è riuscito a creare un “portale”, un varco dal fumetto popolare al fumetto d’autore, il quale con un determinato linguaggio tendeva a far riflettere. Non aveva un’esclusiva funzione di divertimento, ma aveva la finalità di suscitarti delle domande.
Ad esempio, il numero 13 “Vivono tra di noi” spiegava attraverso la metafora dei “licantropi” o dei “vampiri” l’interazione di un’etnia diversa all’interno di un gruppo sociale.
Un altro esempio è dato dal numero 7 “La zona del crepuscolo” che induceva il pubblico alla riflessione sull’eternità e sul quotidiano che si ripete.
Aveva talmente tanti piani di lettura che noi li assorbivamo senza rendercene conto. Così cambiò il modo di scrivere il fumetto, soprattutto con Tiziano Sclavi, appunto l’autore di Dylan Dog, al punto che lui stesso fu in grado di portare grandi innovazioni a livello mondiale.


Così come è stato possibile da parti di alcuni artisti di riinserire una ballata o una poesia all’interno di un fumetto, anche Sclavi lo ha fatto, ma con una certa frequenza, scaturita dal suo genio creativo”.

 

Sclavi: padre di Dylan Dog, fumettista modello e grande citazionista

"Lui è uno dei più grandi citazionisti perché non citava al fine di plagiare altri artisti ed autori, ma con l’intenzione di comunicare a tutti la sua capacità di percepire i film ed i racconti per darne, infine, una versione fumettistica". 


Di cosa si occupa nello specifico Andrea Mazzotta

“Collaboro con RW, un’imponente casa editoriale che possiede ben tre diverse etichette:
Lion, che si occupa dei DC Comics e in maniera parziale del fumetto americano;
Goen, che si occupa dei Manga;
Linea Chiara, che si occupa di fumetti di varie lingue (italiano, francese, argentino e così via).
Principalmente RW si è occupata principalmente di fumetto franco – belga, con l’attuale intento di diffonderlo negli altri paesi”.


Congedo: Infine, si è conclusa l’intervista con Andrea, il quale non ha voluto svelare ulteriori dettagli sulle novità legate a Lineachiara, che usciranno probabilmente a fine estate.